RIONE CASTRO PRETORIO

ORIGINE

Forse non tutti sanno che a Castro Pretorio c’è la caserma più antica del mondo. Sì, perché nell’area oggi occupata dal presidio dell’Esercito, fu edificata nel 23 d.C. su ordine di Tiberio, la caserma in cui alloggiava il corpo di guardia a servizio dell’imperatore, la Guardia Pretoriana, da cui prende appunto il nome il rione.

Angolo nord-ovest del muro di ronda dei Castra Praetoria (Wikipedia)

 

Nella Roma imperiale, una buona porzione del rione era malfamata perché qui si trovava il campus scelleratus, un vasto appezzamento di terra compreso tra Via XX Settembre e Piazza Indipendenza, dove venivano seppellite le vestali che avevano tradito il voto di castità.

Parte del rione è occupata dai resti delle Terme di Diocleziano, costruite tra il 298 e il 306 d.C.  per la cui realizzazione fu smantellato un intero quartiere, insulae ed edifici privati regolarmente acquistati sconvolgendo la viabilità preesistente. La loro funzione era quella di servire i popolosi quartieri del Quirinale, Viminale ed Esquilino. Dalle Terme prende il nome la stazione Termini, la più grande stazione  ferroviaria italiana che dal 2006 è stata dedicata a Papa Giovanni Paolo II. 

Tornando alle origini, la zona venne progressivamente abbandonata in seguito al danneggiamento degli acquedotti che accompagnò la caduta dell’Impero romano fin dalle prime calate dei barbari ma che fu particolarmente evidente durante l’assedio dei Goti nel 534 d C: sia gli invasori che gli assediati infatti murarono in piu’ punti i condotti per evitare punti di accesso agli avversari. L’assedio fu tolto nel 538, ma da allora, e per quasi mille anni, Roma fu privata delle sue acque.

Nel Seicento tutti i terreni compresi nelle mura dell’antico Castro Pretorio furono acquistati dalla Compagnia di Gesù. Per questo l’area prese il nome Macao, dalla città cinese che era la più importante delle destinazioni orientali dove i gesuiti si recavano per le loro missioni evangeliche; attualmente a Macao è intitolata una via del rione.

EDIFICAZIONE

Durante il pontificato di Pio IX sui terreni del Castro Pretorio fu edificata la Caserma Pio IX- inaugurata nel 1864- in cui alloggiare le truppe pontificie. Fu inoltre realizzato un viale che collegava la caserma con la Piazza di Termini, Viale del Castro Pretorio. Alla caserma dopo la breccia di Porta Pia sarà attribuito l’attuale  nome, Macao.

Dopo l’Unità d’Italia, e in seguito alla proclamazione di Roma Capitale, l’area fu quindi interessata da una intensa trasformazione edilizia. Con il primo piano regolatore Viviani, approvato nel 1873, le sontuose ville patrizie presenti nella zona fin dal Cinquecento furono abbattute per fare spazio ai grandi palazzi in stile umbertino fatti costruire dai piemontesi giunti da Torino. A questa stagione si deve l’edificazione degli immensi palazzi ministeriali, degli alberghi sfarzosi, del Teatro dell’Opera di Roma e l’apertura di strade ampie come via Nazionale e via Cavour e di piazze monumentali come piazza Esedra, oggi piazza della Repubblica. In quel periodo ( 1872)  venne anche stabilita la nomenclatura delle sedici strade del nuovo quartiere e della piazza, che riguardavano le battaglie che avevano condotto all’ indipendenza Italiana.

Una foto del 1873 presa dal cantiere del Ministero delle Finanze verso il nuovo quartiere, da sinistra si vedono: i palazzi su Via Cernaia, un palazzo su Via Goito, la villa Reale, l’edificio esistente in Via del Macao, il Villino Servadio e il Palazzo Servadio (Rerum romanarum)

Il Quartiere Macao è stato uno dei primi quartieri costruiti dopo la proclamazione di Roma a Capitale del Regno d’Italia, assieme all’Esquilino e alla lottizzazione di Via Nazionale.

 

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