ORIGINE
Il Rione Esquilino prende nome dall’omonimo Colle, uno dei sette sui quali nacque il primo nucleo di Roma, ma l’etimologia trae origine da “esculus” o “eschio”, albero glandifero caro a Giove, oppure da “Excubie”, le guardie che Romolo mandava in giro di notte per difendersi dalle insidie sabine di Tazio. Benché vi abitassero Orazio, Virgilio, Properzio ed altre illustri personalità, l’Esquilino mantenne a lungo la sua fama di luogo malfamato e maledetto, a ricordo dei tempi più remoti, quando la zona era miasmatica, malsana e destinata a sepolcreto per schiavi, meretrici e condannati a morte.
Le cose cambiarono con Augusto, quando l’area fu bonificata e vi fu costruita una delle più belle ville dell’antica Roma, gli Orti di Mecenate, che fu solo uno dei numerosi Horti che sorsero in questa zona fino alla fine dell’Impero.
Con il Medioevo, l’area cedde in abbandono e non conobbe alcuna urbanizzazione ma anzi divenne per maghi, streghe e negromanti luogo per darsi convegno notturno e celebrarvi misteriosi riti.
A partire dal 1500 vi sorsero alcune ville, come Villa Palombara, celebre per la sua Porta Magica, situata dove oggi sorge Piazza Vittorio Emanuele II, Villa Altieri, con il celebre labirinto di bosso, Villa Caetani, Villa Astalli e Villa Giustiniani, poi Massimo.
Nel XIX Secolo fu realizzata l’ultima grande villa, Villa Wolkonsky, ancora oggi esistente.
EDIFICAZIONE
Nel Settecento l’Esquilino entrò a far parte del rione Monti allorquando Benedetto XIV Lambertini suddivise la città in rioni. Il rione Esquilino fu istituito nel 1874 in seguito a separazione dal rione Monti, poi confermato con la Delibera di Giunta n.20 del 20 agosto 1921. In antichità la zona era una sorta di grande cisterna, in quanto tutti gli acquedotti passavano per l’Esquilino.
Papa Gregorio XIII Boncompagni diede il via ad una impostazione urbanistica del rione aprendo la famosa “via Gregoriana” sull’antico tracciato della “via Tabernacola”: in seguito si chiamerà via Merulana e congiungerà S.Maria Maggiore a S.Giovanni in Laterano. Sempre a quell’epoca, 1575, si costruì l’attuale porta S.Giovanni.
Dopo il 1870, con Roma capitale, l’Esquilino fu la zona d’attacco della speculazione edilizia per dare alloggio al ceto impiegatizio, la nuova classe sociale che da tutta Italia stava raggiungendo Roma, e il rione venne poi occupato sempre di più dalle infrastrutture della Stazione Termini.