RIONE TRASTEVERE

ORIGINE

Trastevere deriva il suo nome dal latino trans Tiberim, che vuol dire “al di là del Tevere” perché si sviluppa sull’altra sponda del fiume rispetto al cuore pulsante della città.

Infatti, fino ai tempi di Augusto questa zona era rimasta al di fuori della città vera e propria; soltanto dalla fine dell’età repubblicana l’area poi conosciuta come Trastevere si andò coprendo di ville ( aziende agricole) con edifici utilitari annessi e strutture produttive collegate alle abitazioni.

Il rione che oggi è il più esteso tra i 22 che costituiscono il centro cittadino, conservò nei secoli le caratteristiche delle origini, cioè un aspetto ed un carattere di miseria e di provvisorietà che lo distinguevano dal resto della città e che ne improntavano anche costruzioni e struttura viaria: un ammasso disordinato di case e casupole distribuite in un groviglio di vie e viuzze.

Mappa di Trastevere

 

Quando agli inizi del Cinquecento, per volere di Giulio II, furono creati due assi viari, uno corrispondente alle attuali Via della Lungara – Via della Scala e l’altro a Via della Lungaretta, il rione si trasformò.

Santa Maria in Trastevere, su cui convergevano le due strade, divenne il cuore del rione e questo carattere si accentuò ulteriormente un secolo dopo, quando Paolo V aprì un terzo asse viario, che corrisponde all’attuale Via di San Francesco a Ripa.

Piazza Santa Maria in Trastevere

 

EDIFICAZIONE

Per secoli il rione mantenne la sua natura popolare: non vi risiedettero cardinali, non vi sorsero chiese sontuose né furono creati palazzi della grande aristocrazia papalina ma di una più modesta nobiltà cittadina. Per due secoli e mezzo Trastevere si sviluppò sulla base di questa struttura urbanistica.

Questa caratteristica fu sconvolta soltanto dopo il 1870, con il nuovo assetto urbanistico voluto dalla cultura cisalpina, ma per fortuna l’insufficienza finanziaria e le lungaggini burocratiche evitarono che la zona fosse del tutto distrutta. L’intervento più importante fu, nel 1886, l’apertura dell’attuale Viale Trastevere che doveva congiungere, attraverso un nuovo ponte (ponte Garibaldi), Via Arenula con la stazione ferroviaria che doveva essere il terminale dei collegamenti con il nord lungo il Tirreno. Ma il viale non fece in tempo ad essere ultimato che la stazione, che si affaccia su piazza Ippolito Nievo con il suo tradizionale orologio, era già stata declassata, per il traffico passeggeri, a favore di Roma Termini.

Trastevere uscì comunque stravolto dalla costruzione di questo viale, che da solo alterò l’intero orientamento della zona e la divise in due parti che non si sarebbero mai più saldate.